19 giugno 2017

A te serve uno bravo!

di Rita Federica Di Marzo

Quante volte, anche solo per scherzo o per rabbia è stata pronunciata questa frase?

E’ un periodaccio! Soffri di ansia. Potrebbe trattarsi di attacchi di panico. Su google facendo una ricerca veloce, tra i sintomi c’è anche la tachicardia, la stessa che ti ha portato la scorsa notte al pronto soccorso…

Spesso ti senti insoddisfatto/a della tua vita. Senti che qualcosa non va, anche se hai tutto: hai una famiglia che ti sostiene, una donna /un uomo che ti ama. Il lavoro? Beh, non è proprio quello che hai sempre desiderato, “ma nella vita non si può avere tutto!”…

La tua relazione è finita. Non riesci a trovare un motivo per andare avanti: vivi di ricordi nostalgici con la preoccupazione di quello che sarà il futuro, evitando di vivere il presente…

Hai superato i 50 anni, sei in menopausa e ti senti meno donna di qualche anno fa…

Avete deciso di interrompere la vostra relazione, ma c’è la bambina! Vi preoccupate di come reagirà alla vostra separazione: avete paura di fare degli errori nella gestione di questa fase delicata…

Un giorno, guardando in TV un servizio sugli attentati in Europa, ne sei rimasto talmente colpito che ti aggiri in città con il terrore che possa capitare anche a te…

Tuo marito/ tua moglie ti tradisce, ma tu credi nel valore della famiglia, e, per l’amore dei figli, decidi di sopportare…

Ultimamente passi più tempo al bar a bere o alle slot machine, ma senti di avere il controllo! Dici che puoi smettere quando lo deciderai, ma quel momento non arriva mai, così rischi di perdere la casa e le persone che ti amano…

Quella volta in cui pensasti di farla finita davvero…

Questi sono solo alcuni dei vissuti che possono portare una persona ad intraprendere un percorso di psicoterapia.

Cos’è la psicoterapia?

La psicoterapia è quel processo di cambiamento che funziona davvero, ma solo a determinate condizioni.

La prima è che il cliente sia davvero motivato. La seconda è che il terapeuta sia davvero bravo!

Alcuni suggerimenti per la ricerca del bravo professionista

Voi conoscete il vostro disagio, lo conoscete bene perché ci convivete giorno e notte, ma non conoscete la persona a cui dovrete affidarvi e affidare la vostra vita, con i suoi significati più delicati e profondi. Come uno sconosciuto potrebbe aiutarvi a risolvere i vostri problemi?

Non voglio parlarvi di come provare a superare i vostri disagi, ma delle caratteristiche che il professionista prescelto deve avere per potervi aiutare.

Innanzitutto deve essere iscritto all’Ordine degli Psicologi e degli Psicoterapeuti, c’è un albo di professionisti (www.psy.it oppure cercando tra gli albi regionali, ad es. www.ordinepsicologilazio.it ) consultabile da chiunque. Ciascun professionista iscritto all’albo possiede un numero di iscrizione, ad es. il mio numero di iscrizione all’Albo degli Psicologi e Psicoterapeuti del Lazio è 15123.

Quello bravo non deve aver studiato necessariamente in un ateneo importante, non è la facoltà che fa la differenza, ma la qualità degli studi e dell’esperienza sul campo. Vale lo stesso concetto anche per chi espone attestati e diplomi nel proprio studio: non sempre “i pezzi di carta” garantiscono lo spessore del terapeuta.

Non esiste una psicoterapia migliore delle altre. Oggi esistono una miriade di scuole di specializzazione per la formazione degli psicoterapeuti. Per il cliente, ciò che è importante conoscere non tanto la cornice teorica di riferimento del professionista a cui si rivolge, ma il “sentirsi comodo” nel suo studio. Non esistono psicoterapie più efficienti e meno efficienti, hanno tutte le stesse percentuali di successo e di insuccesso: la differenza la fanno le persone, non le teorie.

Allora come si fa a scegliere uno psicoterapeuta bravo?

Un terapeuta efficace è autentico, è ben integrato nella relazione con il cliente: è liberamente e profondamente se stesso, e la sua esperienza reale è fedelmente rappresentata nella coscienza. Il terapeuta sperimenta una considerazione positiva incondizionata nella misura in cui sente di accettare con calore ogni aspetto dell’esperienza del cliente, sospendendo ogni forma di giudizio.

Una condizione fondamentale è che il terapeuta provi una profonda comprensione empatica di quanto il cliente sente a livello cosciente. Sentire il mondo personale del cliente “ come se” fosse il proprio, senza mai perdere di vista questa qualità del “ come se”. Quando il terapeuta sente il mondo personale del cliente in modo così chiaro, oltre ad esprimere ciò di cui il cliente si rende conto, può dare un significato a quegli aspetti di cui il cliente stesso è scarsamente conscio.

Le potenzialità del cliente sono il fulcro del successo di una terapia efficace, ed un terapeuta fa tutto il possibile per sostenere e potenziare l’autostima della persona che si trova davanti. Il principio fondamentale è che il cliente, proprio perché cliente e non paziente, è il maggior esperto di se stesso, e che il terapeuta può sostenere ed aiutare la persona nel suo percorso di empowerment, ovvero l’accrescimento del suo potere personale.

Cosa percepisce il cliente?

Il cliente percepisce l’accettazione e l’empatia che il terapeuta prova per lui, egli percepisce che di fronte non ha una persona pronta a puntare il dito, o ad indicare la strada migliore da percorrere. Egli sente che si è compagni di un viaggio, spalla a spalla, in un percorso per lo più impervio e faticoso, verso la meta della libertà personale e del cambiamento. Vi sembrerà strano, ma anche il terapeuta, quello bravo ed efficace, si arricchisce profondamente dell’ esperienza che compie ogni giorno con i suoi clienti.

Uno dei sentimenti più gratificanti che io conosca – ed una delle esperienze che meglio

promuovono la crescita dell’altra persona – sorge dall’apprezzare un individuo nello stesso modo con

cui si apprezza un tramonto.

Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se le lascio

essere ciò che sono. In realtà, la ragione per cui forse possiamo veramente apprezzare un tramonto è

che non possiamo controllarlo

(Rogers 1980; trad. it. 1983, p. 25).

Non abbiate fretta, concedetevi tutto il tempo necessario nella ricerca del vostro compagno di viaggio, perché quando l’avrete trovato, quando avrete trovato quello bravo, quello che fa per voi, lo riconoscerete, e da quel momento in poi, nulla sarà più come prima.

Rif.

ROGERS C.R.(1961), On becoming a person, Boston, Houghton Mifflin (La parte essenziale dell’opera è tradotta in italiano in ROGERS C.R., La terapia centrata sul cliente, Firenze, Martinelli, 1970).

ROGERS C.R. (1980), A Way of Being; trad. it. Un Modo di Essere, Firenze, Martinelli, 1983.

 

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